Simone Moro e i sogni quasi impossibili

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Per chi non lo conoscesse Simone Moro è un alpinista che ha saputo realizzare scalate di qualsiasi difficoltà e su qualsiasi terreno e che si è specializzato nella salita di 8000 metri in inverno.

È stato allenatore della Nazionale Italiana di Arrampicata Sportiva, è pilota di elicottero, partecipa a soccorsi in altissima quota e nel 2001 ha ricevuto la medaglia d’oro al valore Civile per il salvataggio estremo che ha operato sulla parete ovest del Lhotse (8516 m) in Nepal, da solo, con il buio, con un elevatissimo rischio di valanghe e senza ossigeno.

Il suo sogno è affrontare le massime vette del pianeta nella stagione più ostile: l’inverno!

E lui stesso lo definisce un sogno “quasi impossibile”.

Quel QUASI è la parola chiave su cui mi sono fermato nel leggere il titolo del suo libro!

Quel quasi racchiude la sua filosofia di vita:

Non smettere mai di sognare e di tentare ciò che viene considerato impossibile.

Esiste solo il quasi impossibile.

I sogni non sono in discesa

Lui scala le montagne perché lo rende felice.

Fare l’alpinista dice, non ti rende né ricco né famoso e in più la scalata è letteralmente in salita, è faticosa, richiede perseveranza e dedizione.

In montagna il tutto e subito non funziona.

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E’ a piccoli passi, uno dietro l’altro, con calma e nel silenzio che si raggiunge la vetta.

La montagna è metafora della vita: si guarda alla meta ma si gusta anche ogni tappa nel qui e ora di dove ci si trova, ci vuole sacrificio, perseveranza e passione per continuare a salire ed arrivare alla vetta.

È così anche per i sogni: un grande sogno non ha una strada in discesa, si realizza con fatica, passo dopo passo.

Non importa qual è il tuo sogno:  nessuno di noi è chiamato a lasciare per forza il segno nell’epoca in cui vive o a fare cose eccezionali, ma ognuno è chiamato a scrivere la propria storia.

Ognuno si prefissa risultati diversi, trova la felicità in posti e obiettivi diversi, ha sogni diversi.

Per realizzarli ci vuole passione, resilienza, capacità di capire che c’è qualcuno di più bravo, di più bello, di più forte.

La vita, dice Simone, è un viaggio di cui non abbiamo chiesto l’inizio e non sappiamo la fine.

Se vogliamo possiamo arricchirlo di sogni, ma se ci preoccupiamo solo dei pericoli che si possono incontrare allora rimarremo seduti sul divano di casa, non rischieremo nulla ma non gusteremo nemmeno la vita.

Insegui il tuo sogno: lo devi fare perchè puoi

L’alpinismo estremo non si fa per la ricerca di adrenalina: è uno sport estremamente lento, silenzioso, a volte solitario e che ci mette di fronte tante sfide e tanti pericoli e rischi.

Ma Simone Moro ci tiene a sottolineare che non esiste una vita senza rischi: hai rischi nelle relazioni, nel lavoro, nell’amore.

La vita stessa è rischiosa ma se hai dei talenti e li sotterri, per non rischiare di fallire, di cadere, di farti male a volte, allora non stai veramente vivendo la tua vita da protagonista.

Bisogna essere resilienti, bisogna essere capaci di accettare la sconfitta e la paura, se non hai paura muori velocemente in montagna così come nella vita in generale.

Ma tante volte la paura è un alibi: iniziare un percorso, un programma di studio, una nuova relazione fa paura, e la paura ti blocca e diventa un alibi.

Un alibi per non uscire dalla zona di comfort e rimanere comodamente seduto sul tuo divano a osservare la vita degli altri.

In una scalata ha perso 2 compagni ed era ferito gravemente

dice Simone.

La prima cosa che ho pensato è stata sopravvivere.

Questa volontà mi ha aiutato a non focalizzarmi sulla tragedia di aver perso i miei compagni.

Sarei stato spacciato se mi fossi lasciato andare, lì ho imparato quanto è grande la voglia di sopravvivere.

E questo deve far riflettere su quanto vale la vita e quanto valga viverla.

Viverla davvero quando siamo in salute…dobbiamo vivere davvero anziché stare parcheggiati davanti alla televisione o dietro un telefonino.

Devo perché posso è il titolo di uno dei suoi libri.

Per togliere l’alibi del non ci provo neanche!

Devo provarci perché posso riuscire, devo studiare perché posso ottenere un titolo, devo scalare perché posso arrivare in cima.

Essere protagonisti della propria vita.

Non vivere come spettatori.

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E per essere protagonisti dobbiamo prenderci dei rischi e superare le paure che diventano alibi che ci impediscono di andare avanti e di realizzare i nostri sogni.

Insegui il tuo sogno vuol dire anche saper rinunciare

Tamara, un’abituale compagna di scalata di Simone, è famosa per aver rinunciato a raggiungere una vetta importantissima a 70 metri dalla cima.

Dopo che hai fatto 4500 metri, 70 metri non sono nulla ma lei perde il contatto visivo con i compagni e decide di rientrare.

Simone commenta così la decisione della compagna:

Se sono considerato suo maestro questa è una delle più grandi soddisfazioni che mi ha dato.

Bisogna saper anche rinunciare.

Tamara con quella decisione ha salvato la sua vita e quella dei compagni che mentre scendevano al buio hanno trovato la strada grazie alla luce accesa da lei.

Tante volte dalle rinuncia si passa alla vittoria.

Basta saper aspettare il momento giusto.

Sfidare il pericolo oltre la gestibilità del rischio non è coraggio, esistono dei limiti.

Esistono degli steccati entro quali bisogna muoversi, esistono delle responsabilità, dei valori dai quali non si vuole e non si deve prescindere.

Avere un confine non sempre significa essere in trappola.

Dice Simone:

Ogni volta che parto, parto con l’idea che sono pronto a rinunciare: ai miei figli dico che val la pena vivere per un sogno ma non morire per questo.

La paura per i miei figli è che abbiano sogni ambiziosi ma che l’ambizione sia cieca e sorda!

L’ambizione spesso è cieca e sorda e se diventa cieca e sorda ci fa superare limiti etici, morali e valoriali che non avremmo mai voluto o pensato di superare!

Spesso ci vuole la testa per far vedere e sentire il cuore!

Bisogna saper vedere e ascoltare, non farci guidare dal volere tutto e subito.

Dovremmo cercare di raggiungere i nostri obiettivi senza prescindere dai nostri valori, con il tempo che ci vuole.

E quando rinunciamo non dobbiamo vedere una sconfitta, ma un incentivo per prepararsi meglio e riprovare quando siamo più pronti!

In cima alle vette più alte, guardando all’orizzonte puoi sentirti minuscolo e impotente, ma poi, come dice Simone:

è straordinario pensare a come un essere così piccolo, a passi ancora più piccoli riesce ad arrivare fino lassù!

L’uomo pur rimanendo umile e piccolo può arrivare così in alto.

Per ognuno di noi vale la stessa cosa.

Se lo vogliamo!

Se lo desideriamo!

E se ogni giorno facciamo un piccolo passo verso il nostro obiettivo.

Buon Lunedi del Mentore!|

La chance per portare la vita al livello che desideri veramente

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