Impara a gestire le emozioni: scopri cos’è l’agilità emotiva

gestire le emozioni

Gestire le emozioni, ovvero perché l’agilità emotiva è la chiave per la crescita personale?

In questo articolo cercherò di insegnarti a gestire le emozioni ed a sfruttarle nel migliore dei modi per la tua crescita personale e professionale.

Cosa hanno in comune disprezzo, odio, ansia, vergogna e rimpianto?

Sono emozioni talmente negative che potrebbero portarti quasi alla morte e non solo metaforicamente parlando.

Non è un segreto che le nostre emozioni possano svolgere un ruolo significativo sulla nostra salute mentale e fisica in quanto hanno tutte una specifica quantità di energia e quindi anche quelle negative.

Ci sono emozioni a bassa energia come l’ansia e la vergogna che non ci danno nessuna spinta e stati d’animo più positivi come la pace, la gioia, l’amore e la ragione che possono effettivamente renderci più sani.

Ecco perché è così importante imparare come gestire le emozioni.

Quindi a rigor di logica perché farci tirare in basso continuamente da emozioni negative?

Ma da dove cominciamo?

Come possiamo imparare a gestire le emozioni e persino sfruttarle per essere leader e creativi più forti?

Imparare a gestire le nostre emozioni inizia con una comprensione di base del cervello.

Ti prometto che sarò breve e coinciso ma è importante che tu sappia da dove provengono certe reazioni che a volte hai.

Il nostro cervello è costituito da il sistema limbico e la corteccia prefrontale.

Il sistema limbico controlla le nostre emozioni e le risposte comportamentali, innescando dentro di noi una risposta come lotta, fuga ecc…quando siamo sotto stress.

In questo modo il cervello cerca di proteggerci quando sente che siamo in pericolo.

Ti sei mai sentito nervoso prima di un discorso in pubblico, una presentazione di un progetto ecc…?

Devi ringraziare il sistema limbico per i palmi sudati e le farfalle nello stomaco.

Sei mai stato spaventato da un guidatore spericolato sull’autostrada?

Le tue guance si surriscaldano e il tuo cuore inizia a battere forte perché il tuo sistema limbico percepisce una minaccia.

In breve, il sistema limbico ci aiuta a sopravvivere.

La corteccia prefrontale, d’altra parte, è molto più evoluta.

Se qualcuno ti ha mai detto di “usare la testa”, probabilmente si riferisce alla corteccia prefrontale, la parte cosciente del cervello che ci permette di ragionare, ritardare la gratificazione e sperimentare il significato al di sotto delle nostre emozioni.

Sebbene il sistema limbico sia responsabile di mantenerci in vita, possono sorgere problemi quando è al posto di guida per troppo tempo: la paura, l’ansia, la depressione o lo stress cronico diventano il nostro atteggiamento predominate e non siamo più in grado di effettuare valutazioni realistiche delle situazioni.

La corteccia prefrontale va ‘offline’.

Allora, come troviamo l’equilibrio mentale?

Se il sistema limbico è l’acceleratore del cervello, la corteccia prefrontale è come i freni: ci aiuta a rallentare, valutare la situazione e rispondere alle nostre emozioni in modo appropriato.

Imparare a frenare è la premessa della gestione delle emozioni, o la capacità di controllare il modo in cui rispondiamo ai nostri sentimenti, e un passo importante verso la nostra crescita personale e il nostro benessere.

Agilità emotiva: gestire le emozioni diventa un’arte.

Nessuno nasce con la capacità di autoregolarsi.

Lo vediamo con i bambini che non riescono ad addormentarsi senza essere cullati oppure si dimenano impazienti nella fila alla cassa del supermercato.

I bambini comunicano attraverso le emozioni.

Crescendo impariamo a regolare le nostre emozioni, ma spesso, nonostante i nostri sforzi non riusciamo comunque a gestirle.

Invece la gestione emotiva può aiutarci a sfruttare le emozioni per la crescita personale e professionale.

Susan David, una delle maggiori esperte mondiali nel campo del management e autrice del libro “Emotional Agility” ha detto al riguardo:

I leader oggi più che mai devono lavorare su sé stessi, sentirsi padroni delle emozioni, e accettare il fatto di non avere sempre ragione.

La Dott.ssa Susan David chiama la pratica di gestire le nostre emozioni AGILITA’ EMOTIVA:

È la capacità di riconoscere quando ti senti stressato, essere in grado di uscire dallo stress e quindi decidere come agire in modo congruente con i tuoi valori personali e in linea con i tuoi obiettivi.

Con la capacità di abbracciare strategicamente e sfruttare le nostre emozioni possiamo crescere nelle nostre capacità creative, comunicative e di leadership.

Come praticare l’agilità emotiva per gestire finalmente le tue emozioni: i 4 passi

1. Show up

Anziché ignorare pensieri ed emozioni difficili o enfatizzare il “pensiero positivo”, bisogna ripartire innanzitutto dalla filosofia dello “show up”, del mostrarsi apertamente.

Per farlo è importante far leva sull’”accettazione”, un elemento indispensabile nel processo di crescita personale ed è uno dei fattori che ci rende resilienti.

Chi si accetta è in grado di rivedere i suoi obiettivi tenendo in considerazione come si sente.

2. Step out

Fatto il lavoro sulle emozioni e una volta accettate dobbiamo staccarci da noi stessi e osservare pensieri ed emozioni per vederli per quello che sono: solo emozioni, solo pensieri.

Questo permette di etichettare quello che si prova, di mettersi in discussione con curiosità e coraggio e di vedersi come una scacchiera piena di possibilità, piuttosto che come un singolo pezzo sulla scacchiera, limitato a determinate mosse prestabilite.

Essere capaci di descrivere le emozioni le rende dei piccoli “lampioni” sulla strada che stiamo percorrendo, che illuminano le cose che per noi sono veramente importanti

3. Walk your why

Con il terzo passaggio, “walk your why”, il leader finalmente si fa forte dei suoi valori fondamentali.

Piuttosto che essere idee astratte, questi valori diventano gli aspetti portanti del percorso che conduce verso la forza di volontà, la resilienza e l’efficacia.

In pratica forniscono la bussola che mantiene in movimento nella giusta direzione.

4. Move one

Infine, nella fase “move one” il leader dà spazio a piccoli aggiustamenti del suo mindset, delle sue motivazioni e abitudini, per essere quanto più allineato ai suoi valori.

L’idea è quella di trovare l’equilibrio tra sfida e competenza, in modo da non essere né compiaciuto né sopraffatto.

Alla fine di questo percorso la domanda da porsi è:

Pensi di esserti avvicinato alla persona che vuoi essere?

Lo scopo dell’agilità emotiva è gestire e persino sfruttare le emozioni per andare avanti nel nostro lavoro e nelle nostre relazioni.

Perché quando possiamo gestire le emozioni che ci trattengono o ci fanno esplodere senza controllo, possiamo iniziare ad accelerare verso le cose che vogliamo di più.

A volte quando scrivo questi articoli ho paura di dilungarmi un pò troppo, di svelarti segreti preziosi che poi non verrai mai più a chiedermi, ma poi rifletto, mi stacco da questo pensiero e lo vedo per quello che è: un pensiero.

Adesso vorrei sapere da te se hai trovato questo articolo interessante.

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Sarò lieto di rispondere alle tue domande e di consigliarti un percorso di coaching personalizzato qualora tu voglia intraprendere questa straordinaria avventura con me.

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